Debora Scalzo intervista l’attore Peppino Mazzotta.
17 Luglio 2018 - 13 minutes readOggi ho il piacere di intervistare per la sezione BubaCinema, l’attore Peppino Mazzotta.
Peppino nasce a Domanico in Calabria, studente di architettura all’università di Reggio Calabria, per caso si iscrive ad una scuola di recitazione a Palmi, segnando di fatto la sua vita con una delle passioni più grandi che abbia mai conosciuto: l’arte drammatica. Dando inizio al suo percorso artistico come attore teatrale. Nell’estate del 2012, al “Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello”, riceve il Premio Annibale Ruccello con lo spettacolo teatrale RADIO ARGO. Due anni dopo, riceverà un altro importante riconoscimento il PREMIO NAZIONALE PADULA ad Acri. Ma non solo teatro, Peppino si afferma anche al cinema e sempre nel 2014 è nel ruolo di un Capobastone nel film “ANIME NERE” di Francesco Munzi, presente alla 71ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA di Venezia. Per questo film viene candidato, assieme ai coprotagonisti Fabrizio Ferracane e Marco Leonardi, al NASTRO D’ARGENTO al migliore attore protagonista.
Noi lo amiamo nelle vesti dell’Ispettore Fazio, tra i protagonisti della serie TV “IL COMMISSARIO MONTALBANO”, nonché uno dei protagonisti della serie dei libri di Andrea Camilleri sul commissario Salvo Montalbano.
Ma presto lo rivedremo nella seconda stagione della serie SOLO (SOLO 2) accanto a Marco Bocci, nel ruolo molto apprezzato dal pubblico italiano “Bruno Corona”.
Peppino ha una carriera molto brillante che si divide tra teatro, cinema e televisione.
Tante tournée teatrali in giro per l’Italia, 14 film all’attivo e tantissime serie tv indimenticabili, dalla recente “LIBERI SOGNATORI – UNA DONNA CONTRO TUTTI” firmata Taodue al fianco di Cristiana Capotondi, a “SQUADRA ANTIMAFIA – PALERMO OGGI 2”, “IL CAPITANO”, “DISTRETTO DI POLIZIA”, e la mini serie di successo “PAOLO BORSELLINO”.
Iniziamo con l’intervista.
PEPPINO COM’E’ NATA IN TE LA PASSIONE PER IL CINEMA?
Ma, diciamo che è venuta dal teatro. Ho incominciato facendo teatro per tanti anni e poi grazie a questo sono passato al cinema. Diciamo che non è stata la mia prima scelta.
LA TUA PRIMA VOLTA A TEATRO COME LA RICORDI?
Ne ho fatte molte di prime volte a teatro, ho iniziato molto giovane.
La prima volta vera e propria, nel senso di uno spettacolo vero, ero al Quirino di Roma, una cosa bella ma anche traumatica, perché sostituivo un altro attore che andava via dalla Compagnia, quindi fui trasportato in scena, in un teatro molto grande. La cosa bella era che stavo entrando nel mondo del lavoro, ma traumatico perché avevo avuto poco tempo per assimilare tutto quello che dovevo fare.
INOLTRE, HAI RICEVUTO MOLTI PREMI IMPORTANTI A LIVELLO TEATRALE.
Si, diciamo che a teatro a parte ultimamente che faccio anche molti lavori di regia, ho un vissuto significativo.
TI RICORDIAMO TANTISSIMO PER L’ISPETTORE FAZIO DEL “COMMISSARIO MONTALBANO” MA ANCHE PER AVER INTERPRETATO BRUNO CORONA NELLA FICTION “SOLO”. COM’E’ STATO PER TE INTERPRETARE QUESTO PERSONAGGIO E SIAMO CURIOSI DI SAPERE SE CI SARA’ UN SEGUITO?
Chiaramente dopo aver fatto l’Ispettore Fazio per tanti anni, fare Bruno Corona è stata una gioia, perché finalmente ho potuto anche mostrare delle corde che magari facendo Fazio non avrei mai immaginato e poi è molto divertente fare personaggi di questo tipo, ma anche molto faticoso. La prima stagione è stata un’esperienza meravigliosa e la seconda l’abbiamo girata e credo che andrà in onda a settembre.
OVVIAMENTE BRUNO CORONA E’ UN PERSONAGGIO COMPLETAMENTE DIVERSO DALL’ISPETTORE FAZIO. E’ STATO DIFFICILE QUESTO CAMBIAMENTO?
E’ stato molto gratificante perché chiaramente in un personaggio come Bruno Corona puoi raccontare tantissime cose, a parte la violenza, l’aggressività ma anche tutta una gamma di sentimenti che sono personaggi che un attore fa molto volentieri, che danno molte opportunità espressive.
Come ti dicevo sono personaggi anche molto faticosi perché non hanno scene di passaggio, ma tutte scene emotive, quindi chiaramente ogni scena è una fatica, ma allo stesso tempo una gioia perché riesci a dare tanto. Poi è un personaggio che ha funzionato tantissimo e quindi fa molto piacere. Dai sondaggi che fa la rete (Mediaset), il livello di gradimento del personaggio era al di sopra delle loro ma soprattutto delle mie aspettative.
*Ci tengo a sottolineare che in questa parte d’intervista, ho fatto sorridere Peppino, dichiarandogli apertamente di averlo apprezzato moltissimo nel ruolo di Bruno Corona, ma soprattutto in attesa della nuova stagione.
NEL COMMISSARIO MONTALBANO INVECE SEI PRESENTE DA SEMPRE NEL RUOLO DELL’ISPETTORE FAZIO. SERIE TV TRATTA DAI LIBRI DI ANDREA CAMILLERI. QUESTA IMPORTANTE ESPERIENZA COM’E’ INIZIATA E COM’E’ STATA VIVERLA?
Fazio è un’esperienza unica e soprattutto rara per un attore frequentare un personaggio per 20 anni, non capita quasi a nessuno. Avendo questa possibilità, si fa un’esperienza molto curiosa, perché ad un certo punto diventa una sorta di parente – alter ego e quindi c’è la possibilità di avere un rapporto intimo col personaggio. Quindi sono molto contento e poi dopo 20 anni come tutti i parenti li ami follemente ma ogni tanto li detesti anche. La serie fortunatamente va molto bene e ne siamo tutti felici.
NEL 2014, SEI NEL RUOLO DI UN CAPOBASTONE NEL FILM “ANIME NERE” DI FRANCESCO MUNZI, PRESENTE ALLA 71ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA.
PER QUESTO FILM VIENI CANDIDATO ASSIEME AI COPROTAGONISTI, AL NASTRO D’ARGENTO AL MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA. COM’E’ STATA QUESTA ESPERIENZA?
UN’ESPERIENZA MOLTO IMPORTANTE PER UN ATTORE.
E’ stata l’esperienza “al momento” cinematografica più importante di tutta la mia carriera.
Un film importante che ha vinto 12 DAVID DI DONATELLO, era in concorso a Venezia ed è stato distribuito in tutto il mondo. Film di un regista di grandissimo valore come Francesco Munzi e quindi una gioia infinita aver potuto prendere parte a questo film e soprattutto, anche legato al fatto che in qualche modo si parlava della mia terra e se ne parlava in un modo diverso. Munzi è riuscito a raccontare le tragedie di questa terra con una precisione e attenzione, con una condivisione di passione che è veramente raro. E poi fa veramente la differenza tra questo film e altri film che appunto trattano la malavita in maniera più empatica, lui è riuscito ad entrare dentro a queste persone, a questo mondo e dando un’importanza cinematografica potente, c’è il cinema e l’indagine sociale.
E’ un film che è stato molto complesso, girato con moltissime difficoltà, ma tutti noi eravamo coesi perché avevamo capito da subito che stavamo facendo non un film comune, ma un film particolare.
E Munzi penso che sia uno dei registi al momento più importanti che abbiamo, insieme a pochi altri.
UN REGISTA CHE STIMI E DI CUI TI PIACEREBBE ESSERE DIRETTO?
Con Munzi sicuramente si sta ragionando e pensando di ritornare a lavorare insieme.
Ma mi piacerebbe lavorare con GARRONE, SORRENTINO, poi ho alcuni amori particolari, mi piace molto il regista Winspeare, regista molto interessante che lavora poco ma ha molto da dire.
TI PIACEREBBE LAVORARE ALL’ESTERO?
Ho avuto un paio di esperienze estere in Germania, sono state piacevoli, non faccio grande differenza.
Se c’è un progetto interessante e che mi piace, va bene.
ALL’INTERNO DEL MIO BLOG, CI SONO DUE SEZIONI A CUI TENGO MOLTO:
“BUBA ANGEL”, DEDICATA ALLE FORZE DELL’ORDINE PER NON DIMENTICARE.
“BUBA WOMAN” DEDICATA ALLE DONNE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE.
PARLANDO DELLA VIOLENZA, TEMATICA ATTUALE, COME PENSI SI POSSA SCONFIGGERE?
Ho avuto il piacere di essere anche testimonial della campagna della Polizia di Stato:
“QUESTO NON E’ AMORE”. La violenza sulle donne purtroppo è una cultura sbagliata.
Come messaggio posso dire che da uomo cresciuto in un paese piccolo di montagna, in Calabria, ho assorbito la cultura del galantuomo “la galanteria” e ho un rapporto con le donne di questo tipo.
Si sta facendo moltissimo per le donne, soprattutto con le ASSOCIAZIONI DI DONNE, il mio messaggio è quello di farsi aiutare, denunciare e di parlarne nelle scuole ai ragazzi.
IL BLOG TRATTA ANCHE LA SEZIONE “BUBA ANGEL”, DEDICATA ALLE FORZE DELL’ORDINE.
COME TU SAI, L’ISPETTORE FAZIO E’ VOLUTO MOLTO BENE, MA SOPRATUTTO E’ TANTO SEGUITO DALLE FORZE DELL’ORDINE. UN TUO MESSAGGIO PER TUTTI QUESTI RAGAZZI CHE SVOLGONO CON TANTA DEVOZIONE E AMORE, IL PROPRIO LAVORO.
Si parla molto della loro tutela, perché fanno un lavoro responsabile e pieno di sacrifici.
Io in questi anni ne ho conosciuti tantissimi in tutti i reparti, devo dire che fino ad arrivare alla Guardia Costiera, sono persone straordinarie. Fanno un lavoro complicato e lo fanno con grande coscienza, consapevolezza. Io stesso mi trovo ad assistere a rappresentazioni e racconti della Polizia, nel quale non mi ci rivedo assolutamente, ho sempre trovato persone molto coscienziose, con una grandissima devozione. Non posso che testimoniare amorevolmente.
Nei reparti investigativi ne ho conosciuti di più operativi, penso che facciano non solo un lavoro importante, ma lo fanno con molta attenzione, ecco questa è la cosa che mi ha sempre colpito, cioè con molta consapevolezza della loro funzione.
Fanno una vita complicata anche per tutelarci molto, ne dovremmo essere tutti i giorni grati.
LA TUA VITA IN UN TITOLO DI FILM?
“Una serie di fortunati eventi”!!! Ecco un titolo possibile, attualmente.
E INVECE, UN FILM CHE TI HA COLPITO MOLTO?
“DOGMAN” di GARRONE, penso che sia un grandissimo film.
PROGETTI FUTURI?
Il 5 Luglio scorso, ho debuttato a Teatro con “LA RESA DEI CONTI”. E tra i tanti altri progetti, seguirò ad agosto IL FESTIVAL DI RIACE. Oltretutto, faccio parte anche dell’Osservatorio dell’Antimafia, accanto a Magistrati e Forze dell’Ordine, facciamo una 3 giorni di incontri con i giovani e vittime delle mafie.
Dopodiché ripartirò a settembre con il lavoro, ma mi concederò anche una vacanza in barca a vela.
DEDICA FINALE DELL’ATTORE PEPPINO MAZZOTTA, ALL’AUTRICE DEBORA SCALZO.
Ti ringrazio molto per questa chiacchierata molto gioiosa, piena di energia e che non capita spesso.
Intervista a cura di Debora Scalzo.